Dopo il prelievo il sangue intero viene trasferito in sacche sterili e inviato ai centri trasfusionali.
Qual è il destino delle sacche?
Una volta giunte in laboratorio le sacche, contenenti il sangue intero, vengono collegate a una centrifuga e vengono separati i vari emocomponenti (emazie, plasma, piastrine e globuli bianchi) che per forza di gravità si sedimentano in tre strati sovrapposti, a seconda del peso molecolare. A questo punto dalla sacca di partenza si “originano” una serie di sacche satelliti collegate alla prima in cui vengono riversati i singoli emocomponenti.
Questo significa che da un’ unica donazione si possono ottenere più elementi da trasfondere a più riceventi a seconda della necessità del paziente : una sacca di globuli rossi, una sacca di plasma e una sacca contenente piastrine.
Prima di poter essere donati, i vari emocomponenti devono essere validati e ciò avviene sottoponendo le sacche a esame emocromocitometrico e test microbiologici per dimostrare la negatività per HIV, HBV, HCV e sifilide. Se i test indicano un corretto insieme di parametri le sacche possono passare nelle “emoteche di attesa” pronte per essere trasfuse all’occorrenza. Oltre ai test di validazione si effettua l’ identificazione del sistema AB0 e del gruppo Rh nonché la ricerca di anticorpi irregolari (anticorpi diversi da quelli del sistema AB0)
I vari emocomponenti devono essere conservati in modo opportuno cercando di mantenerne la vitalità per poter poi essere trasfusi: